“Patria del genio che sapeva fare tutto meglio di tutti, Vinci spunta dai raggi di un sole forte, con i suoi tetti in cotto che scintillano sempre più vicini.”
“Lui grugnisce col sorriso ambiguo e articola suoni che sembrano venire da una vecchia radio; solo grazie a uno sforzo notevole decodifico il rumore riconoscendovi un saluto. Mi colpisce l’accento, non toscano, forse veneto, forse siciliano, forse addirittura di un ligure emigrato a New York negli anni ’30!”
“Di notte sogno il trolley giallo. È sulla cima di una collina verde smeraldo che sembra un vestito per la madre Terra. Comincia a piovere ed il colore si scioglie, come vernice, lasciando solo fango scuro. Ma il trolley resta fermo al suo posto, il trolley con quel suo giallo carico che, come un girasole, sembra illuminare anche la più tetra notte di pioggia.
